I nei, propriamente detti nevi, sono formazioni cutanee considerate tumori cutanei benigni, ovvero una crescita in eccesso di un determinato tipo di cellule che però non rappresenta un pericolo diretto per il soggetto che li ospita. In alcuni casi, tuttavia, determinati tipi di nei sono in grado di degenerare in veri e propri tumori maligni, potenzialmente letali per l’uomo, e proprio per questo motivo è bene conoscerne le principali caratteristiche ed aspetti per potersi difendere dai nei pericolosi. Nelle Cliniche Hi Tech possono essere rimossi tutti i nei o nevi.

RIMOZIONE NEI (O NEVI) – ASPORTAZIONE NEI (O NEVI)

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Solo in questo modo si ottiene la rimozione di neoformazioni cutanee di vario tipo e genere e l’asportazione di nei.
Solo in questo modo si ottiene la rimozione completa dei nevi nel massimo rispetto della cute.
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RIMOZIONE DEI NEI  presso la CLINICA HI-TECH di:

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ILLUMINA il tuo VISO con l’ELIMINAZIONE dei NEI

Come riconoscere i NEI

Benigni e Maligni

RIMOZIONE di NEI o NEVI

I NEI o NEVI

Tra i nei più caratteristici rientrano i classici nevi melanocitici comuni, tipiche “macchioline scure”  marroni/nere omogenee di piccole dimensioni, piatti o appena palpabili, di forma tondeggiante e regolare, comuni nella maggior parte dei soggetti e di tipo assolutamente benigno.
Altri tipi di nei, i nevi di Unna, papillomatosi, dermici,  sono invece caratterizzati da un aspetto completamente diverso, che può dare loro un aspetto rilevato sulla pelle,  come piccola sporgenza cutanea, in genere del colore della cute o con qualche aspetto di moderata pigmentazione omogenea brunastra/nerastra, di forma regolare sia nella porzione esterna che alla base. La loro consistenza appare abbastanza molle e sono privi di aspetti infiammatori, eccetto piccoli pruriti per gli sfregamenti ripetuti.
Esistono anche delle forme, i nevi composti, con aspetti a volte “intermedi” dei due precedentemente descritti.
Infine esistono numerose ulteriori tipologie di nei, da inquadrare in modo più specifico, come ad esempio alcuni di quelli presenti dalla nascita (nevi congeniti) , alcuni nei del volto (nevi di Miesher) , o nei “insoliti” nell’aspetto e colore ( nevi blu), nevi con alone chiaro (nevo di Sutton) nonché molte altre forme che lo specialista può riconoscere.
A suddette categorie, poi, vanno ad aggiungersi un’enormità di formazioni cutanee di diversa origine, ovvero non derivanti dalle cellule melanocitarie, con caratteristiche che, generalmente, risultano diverse, tra le più comuni ad esempio i fibromi penduli (piccole protuberanze filiformi), le cheratosi seborroiche (concrezioni di vari aspetti e colori) e gli emangiomi (piccole papule rossastre omogenee), nevi teleangectasici (piccole formazioni con l’aspetto“capillari ramificati”).
Le formazioni cutanee elencate hanno caratteristiche di benignità e vengono sottoposte a controlli periodici, annuali di norma, per distinguerle prevalentemente dal tumore maligno legato alle formazioni melanocitarie, ovvero il melanoma maligno : esso rappresenta una neoplasia ad elevata malignità, con alta tendenza allo sviluppo di metastasi a distanza in organi ed apparati, ad alto indice di mortalità. Può insorgere sia come nuovo tumore che svilupparsi da un neo preesistente.
La diagnosi precoce è fondamentale e la valutazione periodica , autonoma del paziente e periodica da parte del medico specialista, aiuta ad individuare precocemente le possibili formazioni sospette.
Tra i criteri che si utilizzano per effettuare una valutazione di base di alcuni nei c’è la regola dell’ABCDE , ovvero Asimmetria , Bordi irregolari, Colore disomogeno/eterogeneo, Dimensioni > 6 mm, Evoluzione rapida delle modificazioni riscontrate.
Alcuni esami strumentali non invasivi consentono di approfondire gli aspetti di nei eventualmente sospetti, come la dermoscopia ottica, la video-epiluminescenza e, in taluni casi, la recente microscopia confocale.
Quando, in una qualsiasi delle categorie sopra descritte, dopo le opportune valutazioni ed accertamenti,, si riscontrano degli aspetti di irregolarità, il medico specialista richiede una asportazione chirurgica ed un esame istologico (dell’intera lesione qualora possibile o di una campionatura di essa in casi selezionati).
L’esito dell’esame istologico condizionerà le successive scelte diagnostiche e/o terapeutiche da intraprendere, a seconda che il riscontro indichi o meno aspetti patologici.
In alcuni casi, come per i comuni nevi dermici, di Unna , papillomatosi o per fibromi penduli, cheratosi seborroiche, emangiomi cutanei , è possibili ricorrere al trattamento mediante laser terapia: la procedura consente di eliminare la formazione cutanea con minore invasività rispetto alla chirurgia, sfruttando la foto-coagulazione generata dall’interazione tra il laser ed il suo specifico bersaglio. Ciò permette di ridurre i tempi di guarigione , le possibili complicazioni e di migliorare il risultato estetico del trattamento.

DOMANDE FREQUENTI

Cosa sono i nei o nevi dernici?

I nei (o nevi) sono lesioni pigmentate o macchie cutanee che possono comparire anche sulle mucose, singoli o a gruppi quando particolari cellule epiteliali (i melanociti) si accumulano, formando una piccola massa insieme al tessuto circostante.

Quante sedute servono per rimuovere i nei?

Il numero delle sedute dipende, ovviamente, dal quadro clinico ossia dall’estensione della zona da sottoporre a terapia hi-tech. In media basta una singola seduta ma nei casi più complicati si arriva anche a due o in casi eccezionali  a tre. La cadenza delle sedute di solito a distanza di mesi .

Esiste un periodo dell’anno per rimuovere i nei?

La Rimozione dei nevi può essere eseguita in ogni periodo dell’anno, anche se di solito sono preferite le stagioni meno soleggiate in quanto evitare gli UV significa non predisporre a pigmentazioni e iperpigmentazioni, frequenti nei mesi  molto caldi.

Qual’è la tecnica ideale per rimuovere i nei?

La tecnica migliore è la rimozione con Laserterapia Hi-Tech che darà un ottimo risultato estetico, con nessun esito cicatriziale e la completa restituzione di una cute nuova.
Altrimenti per casi particolari e nevi maligni si utilizza la chirurgia plastica estetica ricostruttiva.

ASPORTAZIONE NEI o ASPORTAZIONE NEVI

I nei (o nevi) sono lesioni pigmentate o macchie cutanee che possono comparire anche sulle mucose, singoli o a gruppi quando particolari cellule epiteliali
(i melanociti) si accumulano, formando una piccola massa insieme al tessuto circostante.

Pelle sana

Neoformazioni della Pelle

TIPOLOGIE NEVI

I nei (o nevi) sono lesioni pigmentate o macchie cutanee che possono comparire anche sulle mucose, singoli o a gruppi quando particolari cellule epiteliali (i melanociti) si accumulano, formando una piccola massa insieme al tessuto circostante.
I melanociti sono speciali cellule epiteliali, distribuite in tutta la nostra pelle, che producono il pigmento responsabile del colore della pelle; quando prendiamo il sole i melanociti producono una maggior quantità di pigmento (melanina), facendoci abbronzare.
I nei, sono di colore rosato, marrone chiaro, marrone scuro al nero o della stessa tinta della pelle. Alcuni sono congeniti, ossia presenti fin dalla nascita, ma la maggior parte compaiono spontaneamente nel corso della vita dell’individuo. Si tratta di lesioni solitamente rotondeggianti od ovalari, più o meno rilevate rispetto alla cute circostante, di varie dimensioni (solitamente da pochi millimetri ad alcuni centimetri).
I nei sono molto frequenti, la maggior parte delle persone ne ha da dieci a quaranta. Di tanto in tanto, di solito prima dei quarant’anni, possono comparirne di nuovi. Molti nei, all’inizio, sono piccoli e piatti, ma col tempo si ingrandiscono e diventano in rilievo. Con l’andare degli anni, possono di nuovo appiattirsi, scolorire e scomparire.
I nevi microscopicamente sono costituiti da accumuli di melanociti e in base alla zona di localizzazione di questi elementi si distinguono:
nevi dermici in cui la proliferazione è completamente al di sotto dell’epidermide, nevi giunzionali se i melanociti si accrescono nella giunzione dermo-epidermica,
nevi composti se presentano sia nidi giunzionali che dermici.

Esistono numerosi tipi di nevi, classificati in base alle loro caratteristiche macroscopiche
(identificate dal dermatologo grazie alla dermatoscopia)
e microscopiche (definite dal patologo una volta che la lesione è stata asportata e studiata istologicamente)
nevo di Clark: è la tipologiadi nevi più frequente, localizzata di solito al tronco e agli arti, di colore marrone e forma irregolare;
nevo di Reed: di forma papulare e colore scuro, presenta al dermatoscopio tipiche strie radiali alla periferia;
nevo di Spitz: tipica dei bambini e spesso localizzata al volto, questa lesione ha un aspetto papuloso ed una colorazione rossastra;
nevo di Miescher: localizzato esclusivamente al volto, ha un colore scuro e un aspetto cupoliforme;
nevo di Unna: è una lesione che compare nell’età adulta sul tronco e sugli altri, con forma tipicamente polipoide, consistenza molle e colore chiaro.
nevo di Sutton (o “nevo con alone”): è una lesione spesso più grande dei comuni nevi, che presenta una parte centrale pigmentata (marrone o rossastra), circondata da un alone più chiaro;
nevo blu: è una lesione piana o poco rilevata di colore bluastro; questa colorazione è dovuta alla localizzazione profonda degli elementi pigmentati.
Circa il 10 per cento delle persone ha almeno un neo insolito o atipico, con un aspetto diverso dagli altri: i dermatologi li definiscono nei displastici.

Nevo DERMICO

Nevo di CLARK

Nevo di SPITZ

Nevo di REED

Nevo di MIESCHER

Nevo di UNNA

Nevo di SUTTON

Nevo BLU

Valutazione dei NEI con la regola ABCDE

I nei displastici corrano un rischio maggiore rispetto a quelli normali di trasformarsi in una particolare forma di tumore alla pelle chiamata melanoma, proprio per questo è fondamentale farli controllare regolarmente dal dermatologo o da un medico, soprattutto se hanno un aspetto strano, si sono ingranditi o hanno cambiato colore, profilo o altre caratteristiche.

I medici ritengono che i nei displastici corrano un rischio maggiore rispetto a quelli normali di trasformarsi in una particolare forma di tumore alla pelle chiamata melanoma, proprio per questo è fondamentale farli controllare regolarmente dal dermatologo o da un medico, soprattutto se hanno un aspetto strano, si sono ingranditi o hanno cambiato colore, profilo o altre caratteristiche.
Quindi è sempre consigliabile un esame dermatoscopico annuale dei nevi, soprattutto nei soggetti con pelle chiara che presentano numerose lesioni, al fine di individuare in tempo eventuali nevi sospetti. Oltre alla visita dermatologica ed alla dermatoscopia, è fondamentale sempre e comunque l’autovalutazione della lesione, ossia l’osservazione che il soggetto può fare sui suoi stessi nevi, valutandone gli eventuali cambiamenti nel tempo, soprattutto l’accrescimento o le modificazioni della forma e del colore, poichè questi sono i segni che devono far sospettare un’evoluzione verso la forma maligna, vale a dire il melanoma.

Nella valutazione di un nevo basta ricordare la cosiddetta “regola ABCDE“:
A come Asimmetria: se ipotizziamo di dividere il neo a metà con una linea verticale, dobbiamo verificare se le due parti sono uguali (simmetriche) oppure diverse tra loro (asimmetriche). Se la macchia è asimmetrica deve destare preoccupazione.
B come Bordi: i bordi di un neo non pericoloso sono regolari, mentre se sono irregolari e frastagliati è sospetto.
C come Colore: Se il colore si modifica nel tempo o vi sono più colori contemporaneamente si deve accendere una spia di allarme.
D come Dimensioni: i nei hanno dimensioni modeste, in media un diametro di 2-3 millimetri. Meglio approfondire, quindi, se la macchia è piuttosto grande, con un diametro oltre i 6 millimetri.
E come Evoluzione: se la macchia si modifica velocemente cambiando aspetto, quindi, forma, colore o dimensioni oppure se iniziasse a diventare pruriginosa, è bene allertarsi e rivolgersi al dermatologo.

Fattori di rischio per il melanoma

Un segnale che può essere valutato direttamente dal paziente è il cosiddetto segno della black sheep (pecora nera), caratterizzato dalla presenza di un neo palesemente piu scuro di tutti gli altri del corpo o, meglio, della zona in cui si presenta. Il segno della pecora nera, anche in assenza di altre alterazioni, dovrebbe indurre ad una visita specialistica di controllo.

Schema Melanoma

Caso clinico Melanoma

Il MELANOMA è un tumore maligno della pelle che può originarsi da un neo congenito fino a quel momento innocuo oppure da uno appena formatosi. Se non preso in tempo il melanoma si dimostra letale per via dell’elevatissima propensione a dare metastasi; non per altro è responsabile della maggior parte dei decessi dovuti a tumori cutanei. L’incidenza di questo tumore è più alta nelle donne rispetto agli uomini ed in generale nei soggetti adulti
Il melanoma ha origine quando i melanociti, le cellule che producono i pigmenti della pelle, subiscono una mutazione e iniziano a proliferare senza controllo, in modo disordinato. Le cellule del melanoma sono in grado di invadere e distruggere le cellule sane circostanti e formano una massa di tessuto maligno (tumore) sulla superficie della pelle.
Il melanoma può avere origine da un neo preesistente, oppure nascere su una zona di pelle libera. Il dermatologo può dirvi se un neo dall’aspetto anomalo deve essere tenuto sotto controllo oppure rimosso, per individuare eventuali cellule tumorali. La finalità degli esami dermatologici di routine è quella di identificare i nei anomali e tenerli sotto controllo.
Inoltre le sue principali sedi di sviluppo sono viso e gambe nella donna e il tronco nell’uomo. Nello stadio iniziale il melanoma si presenta come una lesione maculare piano-palpabile di piccole dimensioni, dalla forma asimmetrica, con bordi irregolari ed una colorazione variabile dal roseo al marrone scuro. Raggiunto uno stadio avanzato, attorno al neo maligno si manifestano arrossamenti, desquamazioni, sanguinamenti e un notevole cambiamento della pigmentazione che raggiunge tonalità rossastre e/o bluastre fino al nero piceo.
La rimozione di un neo o di un campione di tessuto da esaminare al microscopio è detta biopsia, se dalla biopsia emerge la diagnosi di melanoma il paziente e il medico devono decidere insieme qual è la terapia migliore. In molti casi il melanoma può essere curato con un semplice intervento chirurgico, se il tumore viene scoperto nelle fasi iniziali, cioè prima che inizi a diffondersi verso l’esterno della pelle e prima che le cellule tumorali abbiano iniziato a diffondersi in altre parti dell’organismo. Invece, se il melanoma è già in stadio avanzato, le cellule tumorali probabilmente si sono già diffuse attraverso i vasi sanguigni o il sistema linfatico e hanno già dato origine a tumori (metastasi) in altre parti dell’organismo. Il melanoma diffuso è molto più difficile da curare.
I medici e i ricercatori ritengono che sia possibile prevenire molti casi di melanoma e di scoprirne comunque la maggior parte dei casi con una diagnosi precoce, quando la malattia ha buone probabilità di essere curata con un semplice intervento chirurgico. Negli ultimi decenni un numero sempre maggiore di melanomi è stato scoperto con una diagnosi precoce, quando ancora il tumore è molto piccolo e c’è meno rischio di metastasi. Documentarsi sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce è importante per chiunque, ma soprattutto per chi presenta particolari fattori di rischio per il melanoma. Tra i fattori di rischio ricordiamo i nei displastici o un numero elevato di nei normali.

Fattori di rischio per il melanoma
• Precedenti famigliari di melanoma,
• Nei displastici,
• Precedenti di melanoma,
• Immunodeficienza o problemi al sistema immunitario,
• Numero elevato di nei normali (più di 50),
• Esposizione alla radiazione ultravioletta (UV),
• Scottature gravi con vesciche,
• Lentiggini,
• Pelle molto chiara.
E’ importante ricordare che non tutti coloro che hanno un neo displastico o altri fattori di rischio per il melanoma finiscono per ammalarsi, in realtà la stragrande maggioranza non si ammalerà; circa il 50 per cento dei pazienti che soffrono di melanoma non presenta nei displastici e inoltre può non avere altri fattori di rischio accertati. Attualmente i ricercatori non sono in grado di stabilire perché alcune persone si ammalino di melanoma mentre altre no, le ricerche, però, hanno dimostrato che l’esposizione al sole, e in particolare l’esposizione eccessiva che provoca scottature con vesciche, è un fattore di rischio importante e molto facile da evitare.
DIAGNOSI
Il melanoma di solito compare sulla superficie della pelle: spesso può essere individuato quando ancora è nei primi stadi con un esame completo della pelle, eseguito da un professionista. Esaminare con regolarità la pelle per cercare eventuali segni della malattia aumenta le possibilità di diagnosticare precocemente il melanoma. L’esame mensile della pelle è fondamentale per tutti coloro che sanno di avere almeno un fattore di rischio, però esaminare la propria pelle regolarmente è una buona idea per chiunque.

Grandi dimensioni – Dimensione melanoma
La maggior parte dei melanomi, al momento della diagnosi, ha un diametro di almeno 5 mm; molti possono essere molto più grandi. Se un neo è insolitamente grande, potrebbe essere un melanoma.
Diversi colori – Colore melanoma
Se un neo ha diversi colori (marrone, bianco, rosa, rosso, grigio, blu e soprattutto nero) potrebbe essere un melanoma.
Margine irregolare – Bordo melanoma
Se un neo ha un margine irregolare o rugoso, potrebbe trattarsi di un melanoma.
Superficie irregolare – Superficie melanoma
Se il neo è squamoso o a scaglie, perde pus o sangue, presenta una zona ulcerata che fatica a guarire o ha un nucleo duro, potrebbe trattarsi di un melanoma.
Sensazione anomala al tatto – Sensazione melanoma
Se il neo prude, fa male o dà una sensazione strana al tatto, potrebbe trattarsi di un melanoma.
Pelle “strana” intorno al neo – Pelle attorno al melanoma
Se il colore del neo si diffonde nella pelle circostante o se la pelle circostante si arrossa o si scolora (diventando bianca o grigiastra), potrebbe trattarsi di un melanoma.

Per eseguire l’autoesame della pelle:
1. Dopo il bagno o la doccia, mettetevi di fronte a uno specchio a figura intera, in una stanza ben illuminata. Usate un secondo specchio più piccolo per vedere anche le zone più nascoste.
2. Iniziate dal volto e dal cuoio capelluto e procedete verso il basso, controllando la testa, il collo, le spalle, la schiena, il torace e così via. Ricordate di controllare bene le braccia e le gambe, davanti, dietro e sui lati; non dimenticate l’inguine, i palmi delle mani e dei piedi, le unghie delle mani e dei piedi e le zone tra un dito e l’altro.
3. Controllate le zone più difficili da vedere, ad esempio il cuoio capelluto e il collo. Un amico o un parente potrà aiutarvi. Usate il pettine o il phon per muovere i capelli, in modo tale da poter esaminare bene il cuoio capelluto e il collo.
4. Memorizzate la posizione e l’aspetto dei nei. Esaminando la pelle con regolarità, acquisterete familiarità con l’aspetto dei vostri nei. Osservate se ci sono stati dei cambiamenti, e in particolare se è comparso un nuovo neo di colore nero, oppure se un neo esistente ha cambiato profilo, forma, dimensioni, colore (soprattutto se c’è una nuova zona nera) o sembra diverso al tatto. Controllate inoltre se ci sono nuovi nei dall’aspetto insolito o “brutto”. Se il dermatologo ha scattato in passato delle foto della vostra pelle, confrontatele con l’aspetto attuale della vostra pelle.
Può essere utile segnare le date degli esami della pelle e prendere qualche appunto relativo all’aspetto della pelle. Se notate qualcosa di strano andate immediatamente dal dermatologo, ricordate che, giocando d’anticipo contro il melanoma, aumentano di molto le possibilità di successo della terapia.
Oltre all’autoesame periodico della pelle, è opportuno farsi visitare regolarmente da un dermatologo o da un medico specializzato mentre il proprio medico può esaminare la pelle durante le visite di routine.
Chi ritiene di avere uno o più nei displastici dovrebbe farlo presente al proprio medico, inoltre è importante notificare al medico l’eventuale comparsa di nei “brutti” o il cambiamento d’aspetto dei nei esistenti.
In alcuni casi potrebbe essere necessario consultare uno specialista, il dermatologo (medico specializzato nella cura dei disturbi della pelle) probabilmente sarà il vostro specialista di riferimento. Anche alcuni chirurghi plastici, chirurghi, oncologi, internisti o medici di famiglia possono essere interessati e specializzati nell’analisi dei nei e dei melanomi.
Il melanoma può essere ereditario, quindi se avete un parente di primo grado colpito dalla malattia siete maggiormente a rischio. In alcune famiglie colpite i pazienti hanno un numero elevato di nei displastici (di solito più di 100), e sono quindi ad altissimo rischio di sviluppare un melanoma. Se due o più membri della famiglia soffrono di melanoma, è fondamentale che tutti i loro parenti stretti (genitori, fratelli, sorelle e figli di età superiore ai 10 anni) si facciano visitare, per escludere la presenza di nei displastici o eventuali sintomi di un melanoma. Il medico, poi, deciderà la cadenza delle visite per ciascuno e probabilmente consiglierà di effettuare un checkup regolare ogni sei mesi. Anche chi ha molti nei displastici dovrebbe farsi visitare regolarmente.
In caso di nei che presentano anomalie lievi, il medico probabilmente vorrà tenerli sotto controllo con maggior attenzione per capire se si modificano con il passare del tempo. L’aspetto del neo, quindi, verrà confrontato con le fotografie scattate durante le visite precedenti. In alcuni casi il medico decide che il neo deve essere rimosso, in modo che il tessuto possa essere esaminato al microscopio. La biopsia, cioè la rimozione del neo, di solito viene effettuata in ambulatorio, in anestesia locale, e normalmente dura pochi minuti. Possono essere necessari i punti di sutura e, una volta rimarginata la ferita, potrà rimanere una piccola cicatrice. Il patologo esaminerà il tessuto al microscopio per capire se i melanociti sono normali o displastici o si è già sviluppato un melanoma.
La maggior parte dei nei, compresi quelli displastici, non si trasforma in melanoma, quindi non è necessario rimuoverli tutti. Sarà il medico a consigliarvi quando è necessario rimuoverli e quando invece possono essere lasciati dove sono. Di solito è necessario rimuovere solo i nei dall’aspetto “brutto”, quelli che sono cambiati o quelli appena comparsi che hanno un aspetto anomalo.

PREVENZIONE
Il numero di persone colpite dal melanoma aumenta di anno in anno, nei soli Stati Uniti è più che raddoppiato negli ultimi vent’anni. Gli esperti ritengono che molti dei nuovi casi di melanoma nel mondo siano connessi ad un aumento del tempo trascorso al sole.
Le radiazioni ultraviolette (UV) emesse dal sole, dalle lampade solari e dai lettini solari, danneggiano la pelle e possono causare il melanoma e altre forme di tumore. (Ricordiamo che i raggi ultravioletti sono di due tipi: UVA e UVB). Tutti, e in particolar modo chi ha dei nei displastici o altri fattori di rischio, dovrebbero cercare di minimizzare il rischio di soffrire di melanoma proteggendo la pelle dalla radiazione UV. L’intensità della radiazione UV emessa dal sole è massima in estate, e soprattutto nelle ore centrali della giornata.
Chi lavora o fa sport al sole dovrebbe indossare abiti protettivi, ad esempio un cappello e una camicia con le maniche lunghe; inoltre, per proteggere la pelle, possono essere utili le creme, gli spray o i gel con filtro di protezione solare. Molti specialisti ritengono che i filtri di protezione solare contribuiscano alla prevenzione del melanoma, soprattutto quelli che riflettono, assorbono e/o disperdono entrambi i tipi di radiazione ultravioletta. I filtri solari sono classificati a seconda della loro forza, in base a un parametro detto fattore di protezione (SPF). Più il fattore di protezione è alto, più la pelle è protetta dalle scottature.
Vi consigliamo inoltre di usare occhiali da sole dotati di lenti con filtro anti UV: sull’etichetta deve essere specificato che le lenti schermano almeno il 99 per cento delle radiazioni UVA e UVB.

RIMOZIONE NEI o RIMOZIONE NEVI

Rimozione NEI con chirurgia

Rimozione NEI con laser

La rimozione o asportazione dei nei deve essere presa in esame solo dopo un’accurata visita specialistica dermatologica.
Esistono sostanzialmente due tipologie di intervento: rimozione chirurgica e rimozione con il laser.
Sebbene il paziente sia spesso affascinato dalla metodica laser come sinonimo di modernità o di minore invasività, purtroppo non sa che tale metodica presenta il limite di NON PERMETTERE L’ESAME ISTOLOGICO COMPLETO DELLA LESIONE NEVICA, può eventualmente essere eseguito solo l’esame istologico della parte esofitica della lesione nevica.

Rimozione chirurgica
Questo tipo di intervento è il più utilizzato nel caso dei nevi displastici perchè permette sempre di effettuare l’esame istologico della lesione asportata. Praticata l’anestesia locale, si procede alla preparazione del campo sterile, ovvero si disinfetta la cute e la si isola con un telino sterile, così si procede all’incisione ed aspostazione di cute che comprenda il neo; quindi si sutura la ferita con uno o più fili riassorbibili e/o non riassorbibili, a seconda della zona corporea interessata. Solitamente si utilizzano fili molto sottili in zone delicate come il viso e più spessi nelle altre zone del corpo. Nelle Cliniche Hi Tech si procede ad eseguire suture intradermiche DI CHIRURGIA PLASTICA ESTETICA per rendere la cicatrice invisibile. Il neo viene inviato all’Anatomo-patologo affinchè effettui l’esame istologico.

Rimozione con laser
Questo tipo di intervento, permette di distruggere le cellule del neo, quindi può essere preso in considerazione solo per l’asportazione di alcuni nei rilevati, sulla cui natura benigna non vi siano dubbi di alcun tipo. Non necessita la preparazione del campo sterile e spesso non vi è la necessità di eseguire anestesia locale nel caso in cui sia utilizzato un laser Erbium.yag od un laser CO2 Ultrapulsato, dopo aver fotocoagulato la lesione mediante il laser, occorre medicare l’area trattata, che arriverà in pochi giorni a completa guarigione, spesso senza lasciare alcun segno.

Rimozione chirurgica “a shaving” + laser
Questa variabile dell’intervento di asportazione è riservata a tutte quelle lesioni rilevate e di natura presunta benigna candidate per asportazione con laser, possiamo comunque sottoporre ad esame istologico. Una volta effettuata l’anestesia locale e la preparazione del campo sterile, il neo verrà asportato nella porzione rilevata come se fosse decapitato. Il neo potrà essere inviato all’Anatomo-patologo per l’esame istologico. Il fondo viene fotocoagulato con laser delicatamente affinché guarisca in pochi giorni, spesso senza lasciare alcun segno.

NEOFORMAZIONI CUTANEE DIVERSE DAI NEI

RIMOZIONE LENTIGGINI
Diversamente da quanto si potrebbe pensare le lentiggini rientrano nella categoria dei nei nevocellulari. Presenti per lo più nei soggetti dalla carnagione molto chiara e dai capelli biondi o rossicci, le lentiggini sono delle piccole macchie marroncine, acquisite o congenite, che si manifestano in particolar modo sul viso. Trattandosi di lesioni assolutamente benigne, queste non necessitano di alcuna terapia.

RIMOZIONE CHERATOSI ATTINICA
La cheratosi attinica, nota anche come cheratosi solare o senile, è una lesione cutanea precancerosa che quindi può evolvere in qualcosa di più preoccupante ovvero in un epitelioma, ma tale evoluzione non è poi così scontata. La cheratosi attinica si manifesta prevalentemente su viso, arti inferiori e superiori, dorso delle mani e comunque nelle zone più esposte ai raggi solari. Inoltre è generalmente asintomatica e colpisce per lo più persone dalla pelle chiara che hanno superato i 40 anni. Questa forma di cheratosi può essere rimossa con laserterapia.

RIMOZIONE CHERATOSI SEBORROICA
La cheratosi o verruca seborroica è una lesione benigna che fortunatamente non degenera mai. Caratterizzate da macchie brunastre che tendono a desquamarsi e a formare piccole croste, le cheratosi seborroiche si sviluppano prevalentemente su volto e tronco e colpiscono soggetti in età avanzata. Questa forma di cheratosi può essere trattata con laserterapia.

RIMOZIONE EPITELIOMI
Gli epiteliomi sono lesioni cutanee istologicamente tumorali ma il più delle volte a comportamento benigno, cioè pur essendo dei carcinomi generano rarissimamente metastasi e quindi la malignità del tumore si manifesta solo in prossimità dell’epitelioma. Tuttavia, considerata la velocità con cui l’epitelioma erode la pelle intorno a sé, è comunque importante una diagnosi precoce seguita da un’asportazione altrettanto rapida soprattutto quando il tumore coinvolge il viso. Questa lesione colpisce generalmente gli anziani ma è decisamente in aumento anche tra i giovani, forse per una eccessiva esposizione solare.

RIMOZIONE MACCHIE DELLA PELLE
Le discromie o macchie della pelle sono alterazioni del colorito cutaneo dovute per lo più all’incremento o riduzione della pigmentazione melanica. Queste macchie grigio-brunastre, circoscritte o diffuse, coinvolgono prevalentemente la regione facciale e colpiscono in particolar modo la donna, tanto da essere spesso associate alla gravidanza. Possono essere schiarite tramite terapia topica, peeling chimico, crioterapia con azoto, laserterapia e luce pulsata.

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RIMOZIONE NEI con LASER TERAPIA e LASER CHIRURGIA HITECH

PRIMA
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO 
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO 
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Nevo verrucoso con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO 
Rimozione Nevo verrucoso con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Nevo verrucoso con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO
Rimozione Nevo verrucoso con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO 
Rimozione Nevo di Miescher con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Verruche Seborroiche con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO
Rimozione Verruche Seborroiche con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PRIMA
Rimozione Verruche Seborroiche con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

DOPO
Rimozione Verruche Seborroiche con Laser Frazionato CO2 – Erbium Yag

PROCEDURE CON NUOVI SISTEMI DI TERAPIA HI-TECH MEDICA

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